Sono tanto e sono tutto, sono magro e agile,

non mi sfugge nulla o non me ne accorgo.

Sono l’eternità per un attimo.

Sono il gatto che è stato cacciato di casa. Una casa calda.

non vivo su divani comodi e coccole affettuose.

mi ritrovo su parchi enormi nei pressi delle fabbriche abbandonate.

E mi ricordo di essere gatto…lontano nel tempo lo sono già stato.

Non ho il pelo soffice ma so scappare veloce.

So tentare e andarmene, sono ruffiano e furtivo.

Il mio corpo non mangia molto e dorme poco.

Mi siedo e mi distendo,

mentre guardo la luna, mentre la voglio, mentre la tengo,

tra le zampe la tengo e l’accarezzo come una cucciola.

dormo al freddo.

mi scaldo il cuore, con altri gatti,

randagi come me.

Ti posso descrivere la luna

se ti appassiona,

puoi accarezzarmi il pelo,

se lo desideri.

Ma questa notte non farmi dormire nel tuo divano,

diventerei grasso e pigro.

E tu mi abbandonerai.

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